Ritratto di Francesco Corni

LA VITA

“il disegno è per me un formidabile strumento di conoscenza. Dalle grotte del neolitico fino ai giorni nostri rimane il linguaggio più universale e diretto”

Francesco Corni

Francesco Corni è un disegnatore che ha dedicato la sua vita alla divulgazione di storia e architettura. Nasce a Modena nel 1952, cresce a Torino e si forma ad Aosta come rilevatore negli scavi archeologici. Disegnando minuziosamente gli oggetti e le strutture che affioravano dagli scavi, Corni decide che la sua vocazione è quella di spiegare e divulgare, attraverso la ricostruzione didattica, i dati tecnici dell’archeologia, dell’architettura e della Storia dell’uomo in generale. Come tecnica artistica utilizza il tratto a china, una tecnica antica, di cui ammira la potenza fin da ragazzo, perdendosi nelle tavole dell’Encyclopédie di Diderot, in quelle di Gustave Dorè, nel lavoro forsennato di documentazione e restauro di Eugene Viollet-le-Duc e di Alfredo D’Andrade.

1952-1975

IL TALENTO

Da bambino, Francesco sviluppa il suo talento usando il disegno come gioco: gira al contrario i quaderni di scuola e immagina battaglie, paesaggi, animali, avventure che la sua mano traduce in disegni a china, strumento allora comune ad ogni scolaro. I suoi maestri lo elogiano, alimentando la sua voglia di migliorare. Crescendo, Francesco capisce la potenza del disegno, la sua capacità di sintetizzare tante informazioni, di essere universalmente comprensibile e di rendere bello e interessante anche ciò che non lo è.

1975-1986

LA PASSIONE

Dal 1975 Francesco lavora come rilevatore archeologico negli scavi di Aosta romana. Disegnando quello che gli archeologi scoprono, capisce che le sue ricostruzioni in prospettiva sono efficaci a far capire al pubblico le ipotesi degli studiosi, soprattutto in un momento in cui non si usano ancora le ricostruzioni digitali 3D. All’amore per il disegno si aggiunge quello per la Storia, per tutte le scelte, i dubbi, le soluzioni tecniche che l’Uomo ha dovuto prendere in altre epoche e che ha lasciato scritte nel suo lavoro.

1986-2020

LA MISSIONE

In Soprintendenza conosce l’opera di documentazione storica e di restituzione grafica di Viollet-Le-Duc e di D’Andrade e ne condivide la missione divulgativa: far conoscere un bene è il primo passo per salvaguardarlo, capire il valore delle cose è la chiave per apprezzarle e andare avanti nella ricerca. Se ad un disegno tecnico si aggiunge poi quel tocco artistico che dona stupore a chi guarda, il gioco è fatto: un bel disegno arriva dove un articolo specialistico non può, aiutando a creare un’immagine comune.

Lo studio di Francesco Corni

“Corni è un autore molto particolare che, per nostra fortuna, ha fatto della rappresentazione architettonica la sua magnifica ossessione.”

Marcello Spigaroli (architetto)

IL TRATTO

Affascinato dalle antiche incisioni come quelle di Gustave Doré o di Piranesi, Francesco sceglie il minuzioso tratto a china, che si srotola dalla penna Rapidograph di diametro 0.1 e 0.2, come segno della propria arte. La cura per il dettaglio, il suo richiamo per chi osserva: qui c’è qualcosa che merita attenzione.

LA PROSPETTIVA

La sua dote principale, alimentata da anni di studio e di pratica, è la visione prospettica tridimensionale. Francesco studia l’edifico, sceglie il punto di vista migliore per evidenziarne le caratteristiche, poi lo seziona, lo spacca o lo fa volare, cercando di riportare su carta più informazioni possibili.

LA DIDATTICA

I disegni di Corni sono sempre orientati a comunicare qualche informazione storica, tecnologica o architettonica. La priorità è far capire, agevolare l’occhio del lettore, avvicinarsi. A volte è necessario osare, ipotizzare ricostruzioni grafiche per rendere più immediato al lettore l’intero discorso.

IL DISEGNO